Bergamo, sabato 24 settembre 2011. L’obiettivo era lasciare il segno, prendere posizione, riappropriarci di quei diritti che ci vengono sistematicamente negati. “TUTTI A BERGAMO” quindi, nonostante l’assurdo divieto, nonostante sapessimo bene sin dall’inizio che ci avrebbero negato l’accesso all’interno dello stadio (come, in effetti, è stato). Ma quest’ultimo non era il nostro obbiettivo primario. Ciò a cui miravamo era riappropriarci del diritto di movimento e di scendere in strada per manifestare il nostro libero pensiero, reagire alle imposizioni con una risposta a livello di presenza e partecipazione. Ma, sopra ad ogni altra cosa, volevamo riaffermare il nostro diritto di continuare ad esistere. Lo abbiamo fatto come meglio non si poteva, tornando a sventolare i nostri bandieroni, esponendo i nostri striscioni, cantando i cori di sempre, rimarcando la nostra contrarietà alla Tessera del Tifoso e a tutti quei provvedimenti che mirano ad eliminare la componente del tifo libero all’interno degli stadi. Su quel piazzale la parola divieto ha perso ogni significato. Boati, entusiasmo, battimani, aggregazione, ragazzi che si abbracciano dopo un gol. Non fosse stato per il fatto che non eravamo sui gradoni, bensì su di un piazzale per l’appunto, potremmo tranquillamente affermare che l’atmosfera era veramente quella di una volta, la stessa che ci ha accompagnato per decenni, sempre ovunque e comunque. Sabato la nostra vittoria è stata dimostrare ancora una volta, a noi stessi ma sopratutto a chi crede di poterci comandare reprimendo, che siamo forti e pronti per andare avanti nella battaglia, orgogliosi di difendere la nostra identità. Cogliamo infine l’occasione anche per smentire la notizia, apparsa su alcuni giornali e siti internet, che ci sia stata offerta la possibilità di entrare allo stadio da parte della questura di Bergamo.
BASTA REPRESSIONE! SI AL TIFO LIBERO!
Ultras Tito Cucchiaroni 1969
