Prendiamo atto di essere sotto il mirino dell’Osservatorio… quegli occhi esperti, sagaci, infallibili che decidono dei nostri (e di moltissimi altri…) sabati, domeniche, venerdì e lunedì, ci scruteranno attentamente ad ogni piè sospinto.
Prendiamo atto che questo organismo, torbida invenzione del Ministero dell’Interno, e quindi pagato (quanto, tra l’altro?) anche con i nostri soldi, per mantenere in piedi questa messinscena della Tessera del Tifoso non esiti a diramare un comunicato ufficiale nel quale si lancia in un’indegna operazione di collage e al cui interno, tra le altre cose, veniamo etichettati come una frangia di facinorosi da isolare. Le (presunte) colpe? La nostra quella di seguire in trasferta la Sampdoria con regolare biglietto dello stadio.
Prendiamo atto che stampa locale e nazionale riportano pari pari le considerazioni dell’Osservatorio. Non un commento, un’analisi, una critica… non sia mai. Chi si lancia in qualcosa di più del copia-incolla fa peggio. E’ il caso di Tommaso Fregatti giornalista del Corriere Mercantile, che condisce il comunicato suddetto con accenti gratuiti e falsità malamente riportate da fonti non verificate e senza per altro degnarsi di dar voce alla controparte.
Prendiamo atto che nonostante si viva nel terzo millennio, esiste una maniera di operare intimidatoria, subdola, lesiva delle libertà personali dei cittadini italiani, che viene portata avanti non dagli ultras, che in questo momento chiedono soltanto di poter seguire la propria squadra senza vessazioni, ma da enti statali forti della complicità di una stampa superficiale.
ZITTI MAI!?
p.s. Prendiamo atto che sia impossibile per un qualsiasi libero cittadino avere la possibilità di un contatto diretto con un ente, quale in questo caso l’Osservatorio , per poter altrettanto liberamente esprimere una propria opinione o rimostranza. Per questo non ci è rimasto che contattare direttamente l’autore del suddetto inopportuno articolo per ottenere quantomeno delle spiegazioni riassunte in una dichiarazione che non tarderemo a rendere pubblica.
Ultras Tito Cucchiaroni

